Dazi di Trump e le conseguenze sul trasporto marittimo

I casi
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8/04/2025



L'introduzione dei nuovi dazi del 20% da parte degli Stati Uniti sui prodotti europei, in vigore dal 9 aprile, rischia di avere un impatto significativo sulle esportazioni e sull'economia italiana.

Con l’introduzione di tali dazi preannunciati dall’amministrazione Trump, anche il trasporto marittimo teme un calo dei noli e dei ritorni economici. 

In particolare, il Centro Studi di Confitarma ha pubblicato uno studio sui “Possibili impattidei dazi Usa sull’industria dello shipping italiano”, analizzando le misure cheincludono dazi fino a 1,5 milioni di dollari per ogni scalo negli Stati Unitidi navi costruite in Cina o gestite da operatori con commesse in cantiericinesi. Si stimano sovraccosti portuali fino a 52 miliardi di dollari per loshipping, con ricadute dirette sulla competitività dell’industria marittimaeuropea. 

Per l’Italia, gli Usa rappresentano un partner strategico commercialeper le esportazioni con oltre 63 miliardi di euro, di cui oltre il 60% viaggia via mare, nonché per le importazioni nazionali con quasi 26 miliardi di euro,dei quali il 45% viaggia via mare. In tonnellate di merci trasportate, quasi il 100% delle importazioni e il 98,2% delle esportazioni italiane da e verso gli Usa viaggia via mare. Una riduzione delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti porterebbe così a conseguenze negative nel trasporto marittimo: i dazi introdotti andranno a penalizzare in particolare le navi portacontainer e i porti maggiormente interessati sono quelli tirrenici, al cui vertice c’è Genova, che ha collegamenti diretti verso New York, Norfolk e Savannah. 

Inoltre, per penalizzare i vettori oceanici che utilizzano navi di fabbricazione cinese per movimentare il commercio, il governo degli Stati Uniti ha proposto forti imposte sulle navi di fabbricazione cinese che arrivano nei porti statunitensi: fattore preoccupante, visto che oltre il 17% della flotta italiana è costruita in Cina, quota che sale all’ 84% considerando solo le nuove costruzioni attualmente ordinate dall’armamento italiano e previste in consegna entro il 2028. 

Senza dimenticare il forte impatto atteso sulle economie emergenti del sud est asiatico, che con le nuove tasse potrebbero subire un calo della domanda di trasporti marittimi.

Infine, altri fattori di incertezza per il mercato da considerare sono sicuramente l’evoluzione del conflitto in Ucraina e la ricostruzione della Striscia di Gaza con la possibilità di transitare in sicurezza nel Mar Rosso.