Divieti di circolazione sul Brennero: l’UE censura l’Austria

Normativa
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23/05/2024


Nuovi sviluppi in merito alle limitazioni al traffico per i mezzi pesanti da parte dell’Austria, che ha imposto divieti al transito dei veicoli pesanti sul Brennero.

Dopo il ricorso presentato dalle autorità italiane a febbraio, di cui avevamo già parlato in questo articolo, l’Unione europea ha votato ufficialmente per la censura delle misure unilaterali dell'Austria che limitano il trasporto dei beni commerciali, violando le regole europee sulla libera circolazione delle merci. 

Dal 2010, per tutelare la qualità dell’aria, il Tirolo ha introdotto una serie di divieti e restrizioni al transito dei camion (il primo è stato il divieto di transito notturno), che l’Italia ha sempre denunciato proprio perché limitavano la libera circolazione di merci e persone, oltre al consistente danno economico arrecato alle imprese italiane. Il Passo del Brennero è una via di transito chiave tra i due paesi: attraverso questo valico l’Italia esporta oltre il 32% della propria produzione. Tali limitazioni penalizzano l’Italia con conseguenze sull’intero sistema del Nord Est provocando un aumento del traffico pesante in Friuli Venezia Giulia, a Tarvisio, dove si trova il secondo valico autostradale tra Italia e Austria. 

Dopo anni di colloqui per trovare un accordo, la Commissione europea - che in aprile aveva convocato a Bruxelles in audizione i rappresentanti dei due governi - ha censurato inequivocabilmente tutti i divieti austriaci al traffico lungo il corridoio del Brennero in quanto contrari alla libera circolazione di beni. In particolare, si tratta di misure a discapito del trasporto merci su strada, come il divieto di circolazione notturna dei mezzi pesanti, il doppio pedaggio notturno, il divieto di circolazione settoriale e il divieto invernale di circolazione nelle giornate di sabato. Anche tenendo in considerazione le spiegazioni dall’Austria riguardanti le azioni per ridurre l’impatto ambientale, la UE ha valutato le misure austriache incoerenti e ingiustificate. 

L’Italia ora procederà a formalizzare il ricorso in Corte di Giustizia come previsto dall'art. 259 del Trattato per ristabilire un quadro giuridico favorevole alle imprese e tutelare il principio di libertà all'interno dell'Unione Europea. Una notizia che rappresenta una vittoria significativa per l’Italia, oltre che per le imprese nazionali del settore dei trasporti. Esultano per la sentenza le categorie dell’autotrasporto che chiedono un confronto per garantire il rispetto dell’ambiente e della libertà di circolazione, oltre alla rimozione delle limitazioni il prima possibile.