Ancora disordini per il traffico marittimo

I casi
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12/01/2022


Continuano anche nel 2022, come già annunciato dagli esperti, i problemi legati ai ritardi delle navi portacontainer e alla distribuzione dei prodotti e delle materie prime.

Dopo l’incremento della domanda di beni da parte delle imprese, conseguentemente alla ripresa globale post Covid, sono stati generati affollamenti e congestioni nei trasporti marittimi, problemi logistici, difficoltà nelle consegne e nella disponibilità di beni, oltre alle complicazioni legate ai contagi Covid e all’aumento dei costi della logistica e dei noli marittimi. In merito alla puntualità dei portacontainer, lo scorso settembre e ottobre erano stati evidenziati dei miglioramenti, ma secondo l’ultimo report del Global Liner Performance di Sea Intelligence, si continuano a registrare notevoli ritardi e arrivi posticipati, con solo il 33,6% di navi puntuali. A destabilizzare il traffico marittimo, inoltre, anche le rotte cancellate e la mancanza di container vuoti, ma soprattutto la crescita del prezzo della logistica e dei noli marittimi. Si nota un rialzo costante dei prezzi dei noli su tutte le rotte principali, in particolare dalla Cina. Tali rincari si ripercuotono inevitabilmente sui costi di trasporto delle imprese. Fra tutti, Ikea è uno degli esempi più discussi in questo periodo: il colosso del mercato dell’arredamento - di cui circa un quarto della produzione avviene in Cina -, ha comunicato un aumento dei prezzi del 9% nei suoi punti vendita, per mitigare l’aumento dei costi dei trasporti e delle materie prime, tra cui il legno, il rame, l’acciaio. Allo stesso modo, possiamo notare che è aumentato anche il prezzo del caffè, che ha raggiunto i 2,5 dollari al mercato Ice di New York, come anche il rincaro di gas ed elettricità, in un contesto generale di incessante crescita dell’inflazione.